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TRAIETTORIA 5. TECNOLOGIE PER LA DIAGNOSTICA DEL PATRIMONIO CULTURALE 

Gruppo di esperti


Prof. Marco Martini, coordinatore (Università degli Studi di Milano - Bicocca)
Prof. Piergiulio Cappelletti (Università degli Studi di Napoli Federico II)
Prof. Lucio Calcagnile (Università degli Studi del Salento)
Dr. Marco Giamello (Università degli Studi di Siena)
Prof.ssa Anna Maria Gueli (Università degli Studi di Catania)
Prof. Giorgio Mastromei (Università degli Studi di Firenze)
Prof. Rocco Mazzeo (Alma Mater Studiorum Università di Bologna)
Dr.ssa Costanza Miliani (Consiglio Nazionale delle Ricerche)
Prof. Mattia Patti (Università di Pisa)
Prof. Paolo Postorino (Università degli Studi di Roma "La Sapienza")
Prof. Andrea Soricelli (Università degli Studi di Napoli "Parthenope")

 

Obiettivi della traiettoria

La traiettoria 5 ha come obiettivo primario lo sviluppo di tecniche innovative che si basano su esperienze consolidate, ma che prevedono al contempo importanti innovazioni nei campi dello studio dei materiali, dello studio delle opere e dei protocolli di autenticazione.

Le sfide di ricerca, attività a tendere:

Una grande sfida è quella posta alla chimica analitica che viene chiamata a sviluppare metodi avanzati per interrogare materiali non solo complessi ed eterogenei, ma anche unici e di valore per i quali si richiede ampia dinamica spaziale (dalla micro alla macro-scala), alta specificità e sensibilità per analiti minoritari e metodi di campionamento (sub)micro- o non-invasivi.
Si ritengono di importanza strategica:

  • interventi di contatto con aziende operanti in altri campi (food, farmaceutico, ecc.) per il trasferimento di tecnologie innovative nei rispettivi campi a quello della diagnostica;
  • progetti specifici per applicazione di tecniche e metodologie “estranee” ai beni culturali allo stesso ambito;
  • interventi per musei e luoghi della cultura sulla necessità dell’attività diagnostica e promozione di attività di ricerca a fianco di enti accademici e istituti.

Di rilievo inoltre, anche con riferimento ai mutamenti di fruizione nel periodo post-Covid 19, il monitoraggio dello stato conservativo delle opere d’arte in ambiente indoor in ragione e in risposta alla variazione estremamente significativa dell’affluenza di pubblico e delle sollecitazioni esterne; il monitoraggio dello stato conservativo di monumenti, manufatti di interesse architettonico ed archeologico in ambiente outdoor in funzione delle variazioni delle condizioni ambientali; l’analisi dei parametri ambientali sia in ambiente indoor che outdoor.